Le “Rive del Prosecco” sono un termine che si riferisce alle pendici delle colline nella zona di Conegliano-Valdobbiadene, in Veneto. Queste aree sono caratterizzate da pratiche di viticoltura eroica, perché le viti crescono su terreni ripidi e difficili da lavorare con mezzi meccanici. La menzione “Rive” è stata introdotta nel disciplinare del Prosecco DOCG per evidenziare le particolarità delle sottozone di produzione. Infatti, ciascuna “Riva” rappresenta un’Unità Geografica Aggiuntiva (UGA) e il nome del comune o della frazione di appartenenza deve essere riportato in etichetta. Ad esempio, potresti trovare un Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG con la dicitura “Rive di Col San Martino”.

Con quali vitigni si produce il Prosecco DOCG Rive?
Il vitigno principale per la produzione Prosecco Superiore DOCG è la Glera. A questa si possono aggiungere altri vitigni storici come Verdiso, Bianchetta, Perera e Glera lunga, per un massimo del 15%.
Possono essere solo millesimati da vendemmia manuale
Il disciplinare di produzione impone per la tipologia Rive che la raccolta sia esclusivamente manuale e che venga indicato il termine “Millesimato” seguito dall’anno della vendemmia. Le operazioni in vigneto sono effettuate a mano, a causa della forte pendenza dei terreni che permette un uso solo parziale delle macchine agricole. Il termine “Rive”, di uso tradizionale, è una menzione che distingue i vigneti posti in singoli comuni o frazioni: qui la vendemmia manuale obbligatoria, consente di preservare l’integrità delle bucce degli acini, fondamentale per la conservazione e il successivo trasferimento degli aromi nei vini spumanti.

Qual è la zona di produzione?
Il Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG è prodotto solo nel territorio collinare di 15 comuni veneti: Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor, Valdobbiadene.
Il filare a “giropoggio” crea paesaggi di rara bellezza
L’area di coltivazione è costituita da colline con forti pendenze. I pendii, nel corso dei secoli, sono stati modellati con filari detti a “girapoggio”. Questa scelta è stata consolidata nei secoli dai viticoltori per conservare la fertilità dei suoli e contenere i fenomeni erosivi dovuti alla pendenza. Gli sforzi compiuti dall’uomo nell’arco dei millenni hanno creato e conservato un paesaggio di rara bellezza. Andando a visitare questi luoghi, ci si trova davanti a vigneti che avvolgono le colline alternati a macchie arboree ed arbustive di essenze autoctone, che aumentano il patrimonio di biodiversità naturalistica, creando uno degli ambienti viticoli più singolari d’Italia.
Sitografia
- Disciplinare di produzione Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG presso il MASAF – Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste sezione Catalogo Viti. Politicheagricole.it
- Consorzio Conegliano Valdobbiadene DOCG – Il Consorzio è un ente privato d’interesse pubblico e raggruppa tutte le categorie di produttori: i viticoltori, i vinificatori, gli imbottigliatori. Tre sono i temi attorno ai quali concentra il suo lavoro: tutela, promozione e sostenibilità. Prosecco.it
- Azienda Agricola Andreola di Stefano Pola – foto dei vigneti delle Rive del Prosecco DOCG. Una curiosità: Dirupo Valdobbiadene DOCG Brut 2023 di Andreola si è aggiudicato il titolo di “Best of Show Prosecco” al Mundus Vini Spring Tasting 2025, tra le competizioni enologiche più rinomate a livello internazionale. Andreola.eu